Essendo una ricetta nata e "prodotta" maggiormente nel sud Italia (e in particolare in Sicilia e Calabria), la "cuccìa" è conosciuta e pronunciata dovunque allo stesso modo, motivo per il quale non vi si trovano particolari forme dialettali riguardo questa parola.
Tuttavia si può andare alla ricerca della sua etimologia nella storia, ai tempi delle Memorie di S.Lucia (vedi post).
La cuccìa viene strettamente legata alla "Koukkìa" greca, pietanza a base di grano cotto mescolato con chicci di melograno, uva passa, zucchero e altri ingredienti. Per la prima volta nella storia, la parola così come la conosciamo, venne inserita nel vocabolario siciliano di "Lucio Scobar" nei primi anni del 1500. Un paio di secoli dopo, da "cuccìa" viene associato e derivato il termine "cocciu", che in dialetto siciliano significa "granello".
In fin dei conti dunque, il termine "cuccìa" viene collegato al sostantivo "cocciu" o dal rispettivo verbo ("cucciari", che in dialetto siciliano significa "mangiare un chicco alla volta), ed in ogni caso la sua etimologia è fortemente connessa al chicco di grano, il quale come abbiamo visto nei post precedenti, è un alimento che sta alla base della ricetta.